1 aprile 2020
 
Il ricorso a programmi ed applicazioni tecnologiche oggi ci consente di far fronte all’isolamento a cui siamo ragionevolmente costretti al fine di limitare il contagio da COVID-19.
Possiamo lavorare da casa, seguire lezioni comodamente seduti sulla poltrona, rimanere in contatto con parenti ed amici, nonché trovare passatempi che ci proiettino, almeno virtualmente, fuori dalle mura di casa.
Tuttavia, nello scaricare sui nostri dispositivi le applicazioni più utili ai nostri fini, non prestiamo particolare attenzione alle condizioni imposte per l’utilizzo dei programmi e diamo, frettolosamente, il consenso per averne accesso.
Il consenso costituisce, però, la base giuridica dell’intera disciplina in materia di protezione dei dati personali, regolata dal c.d. GDPR (Regolamento (UE) 2016/679).
È difatti lecito il trattamento dei dati personali – fatte salve le ipotesi tassativamente individuate dal legislatore – se e nella misura in cui l’interessato abbia espresso il proprio consenso (art. 6, c. 1, lett. a), GDPR).
Tale manifestazione di volontà deve essere libera, specifica, informata ed inequivocabile, come richiesto dall’art. 4, n. 11, GDPR.
Pertanto, nel momento in cui si procede all’installazione di una nuova applicazione o alla creazione di un account su di nuova piattaforma, l’utente dovrebbe essere messo nella condizione, in primis, di poter scegliere se dare il proprio assenso o meno rispetto alle modalità e finalità di trattamento dei propri dati personali.
Ne consegue che il consenso non possa definirsi libero, ove non venga consentito di annullare l’operazione di registrazione e/o installazione iniziata.
Parimenti, non si può ritenere che il trattamento dei dati sia legittimo, ove il consenso sia stato dato dall’utente senza che gli siano state preventivamente fornite le informazioni utili per assicurare un’autorizzazione meditata e consapevole.
Da ultimo, il GDPR richiede che la manifestazione di assenso rispetto al trattamento dei dati personali sia altresì specifica, ossia che venga espressa rispetto ad ogni singola categoria di informazioni personali che potrebbe venir trattata.
Per tale motivo, non è raro incorrere nelle richieste di consenso c.d. granulare: l’utilizzo del programma o dell’applicazione è subordinato all’accettazione di molteplici clausole, ognuna delle quali individua le differenti tipologie di dati trattati e/o le diverse finalità perseguite.
Così facendo, l’utente non solo ha la possibilità di comprendere in modo più chiaro e preciso le diverse attività per cui verranno utilizzate le proprie informazioni, ma ha altresì la possibilità di selezionare l’oggetto, le modalità e le finalità di trattamento a cui acconsente, senza essere costretto ad accettare in blocco anche gli utilizzi meno graditi.
 
Il nostro suggerimento e/o avvertimento è di dedicare, soprattutto in questi giorni di emergenza, qualche minuto alla lettura delle informazioni e delle comunicazioni relative al trattamento che ciascuna applicazione o programma esercita sui nostri dati personali, così da poter valutare quale dei molteplici strumenti a nostra disposizione ci permetta di godere di tutte le potenzialità della tecnologia, senza rinunciare ad un’efficace protezione dei nostri dati personali.
 
 
Dott.ssa Mariachiara Ceriani
 
 
Per ogni ulteriore informazione e/o richiesta di approfondimento, contattare:
DDC Studio Legale (P.IVA 05986790961)
Tel: + 39 02.6431749 - Fax: + 39 02.66116694
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
www.ddcstudiolegale.com