9 aprile 2020 
 
RIPARTIAMO DALLA CULTURA PER SALVARE IL NOSTRO PAESE
 
8 marzo 2020. Sul sito del Ministero dei Beni Culturali compare il seguente annuncio: “COVID-19 NUOVE DISPOSIZIONI URGENTI - CHIUSI IN TUTTA ITALIA CINEMA, TEATRI, MUSEI, PARCHI ARCHEOLOGICI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE”.
Ed invero, la Presidenza del Consiglio adotta misure di contenimento molto stringenti sull’intero territorio nazionale.
In tutta Italia è prevista:
- la sospensione di manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato;
- la sospensione del servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (sono quindi inclusi musei, archivi, biblioteche, aree e parchi archeologici).
 
Quanto ai provvedimenti in essere a sostegno del settore, come è intervenuto il Governo fino adesso?
 
Prima dell’8 marzo sono state adottate misure volte a sospendere i versamenti previdenziali e contributivi per alberghi agenzie e tour operator di tutta Italia, nonché ad autorizzare le agenzie a rimborsare i clienti con un voucher valido 1 anno.
 
A partire dall’8 marzo sono state previste le seguenti misure straordinarie:
- indennità straordinarie per i lavoratori del turismo e della cultura, che sono estese anche ai lavoratori privi di ammortizzatori sociali;
- tutele e ammortizzatori sociali: estesi anche ai lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo con interventi a favore di autori, artisti, esecutori e mandatari;
- sostegno alle imprese della cultura, dello spettacolo e del turismo: sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i soggetti che gestiscono o organizzano teatri, sale da concerto, cinema, fiere o eventi di carattere artistico o culturale, musei, biblioteche, archivi, luoghi e monumenti storici, bar, ristoranti, aziende termali, parchi di divertimento o tematici, servizi di trasporto, noleggio di attrezzature sportive e ricreative o di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli, guide e assistenti turistici;
- creazione del fondo emergenze spettacolo e cinema: sono previsti 130 milioni di euro per il 2020 per il sostegno degli operatori, autori, artisti, interpreti ed esecutori colpiti dalle misure adottate per l’emergenza COVID-19 e per investimenti finalizzati al rilancio di questi settori. Le modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse verranno stabilite con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, tenendo conto dell’impatto negativo sui beneficiari derivato dalle misure di contenimento del contagio da COVID-19;
- voucher per biglietti cinema, teatri, musei e concerti: estensione dei rimborsi con voucher (già previsti per viaggi e pacchetti turistici annullati a seguito dell’emergenza Covid-19) anche ai biglietti per spettacoli, cinema, teatri, musei e altri luoghi della cultura;
- voucher anche per gli alberghi e le altre strutture ricettive;
- rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo anche con finalità turistiche e culturali.
 
E dopo l’8 marzo?
Ancora niente.
 
Il sistema è in attesa.
Si aspettano risposte concrete.
Si sta parlando della cultura: bene imprescindibile e deposito di ricchezza, che vale il 6 per cento del Pil del nostro Paese e 1,5 milioni di posti di lavoro.
Il momento che stiamo vivendo porterà sensibili cambiamenti; di certo nel breve non si tornerà a teatro o al cinema, e forse troppe volte abbiamo dato per scontato tutto questo.
L’offerta culturale in Italia è sempre stata altissima, ma il “bisogno” di cultura appartiene a ciascuno di noi e non sempre sentiamo questo richiamo.
Forse adesso, in cui l’accesso alla cultura è parziale e limitato, riusciremo ad apprezzarla, e a capire che la scoperta delle nostre radici, in profondità, e gli stimoli di sviluppo e conoscenza che possiamo ricevere dal settore sono, e saranno, di ausilio alla nostra crescita personale e professionale, che l’umanità di ognuno deriva e si alimenta grazie al passato, che le crisi e perfino le pandemie si affrontano con la forza della conoscenza.
La storia si ripete e ci insegna.
Le pagine della storia di questi giorni le abbiamo già lette. Non è stato forse il Manzoni a illustrare i mali che ha vissuto l’Italia nei Promessi Sposi al tempo della peste?
Oggi non servono leggi ingarbugliate, ma misure ragionate, chiare e precise.
E serve il contributo di ognuno di noi. Ripartiamo dalla cultura per salvare il nostro Paese.
 
 
Avv. Giorgia Colombo
 
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