Si. E’ vero. Lo confesso.
Mi capita spesso, una volta terminato un incontro o un appuntamento con un cliente, di accompagnare lo stesso alla porta e sulla soglia salutarlo rivolgendogli il classico “Arrivederci”.
Non so se altri miei colleghi ci abbiano mai pensato o abbiano mai avuto le mie medesime sensazioni, ma io, subito dopo quel saluto, all’apparenza così normale, mi pento perché penso: ma come, l’arrivederci che hai rivolto a quella persona significa “ci vediamo alla prossima…” ovvero: alla prossima lite, al prossimo problema, alla prossima volta in cui saranno stati calpestati i tuoi diritti o tu ti sarai reso protagonista di violazioni punite dalla legge.
Tutte circostanze comunque non augurabili.
Ultimamente ho pensato spesso a questo sottile ma, allo stesso tempo, profondo senso di difficoltà nel rivolgere ad un cliente il solito arrivederci, cercando di ovviare “virando” con sempre maggiore frequenza su un più impersonale e incolore “ buongiorno / buonasera”; né più né meno di quanto accade col vicino di casa col quale non abbiamo alcun rapporto o con uno sconosciuto incontrato per caso col quale, dopo avere parlato degli argomenti più scontati e banali (il tempo, il traffico, i parcheggi), ci si saluta appunto augurandosi reciprocamente “buongiorno”.
Sono tornato ad approfondire e a ragionare su questo argomento negli ultimi mesi allorquando una mia amica, la geom. Erica Dalsass, ha incominciato ad organizzare una serie di incontri sul web, con cadenza periodica ogni ultimo giovedì del mese, denominati “I Giovedì del Benessere”.
In questi incontri sono chiamati a parlare tecnici (geometri, ingegneri, architetti) medici nutrizionisti, fisioterapisti ed altri professionisti i quali evidenziano come le loro competenze tecniche possano portare benessere alle persone. Che so, per fare un esempio: il nutrizionista spiega i benefici per la salute di una corretta ed equilibrata alimentazione; il fisioterapista esercizi per alleviare i dolori articolari, il geometra o l’ingegnere come una più corretta dislocazione dei locali, degli arredi o addirittura l’uso di particolari prodotti quali per esempio vernici di ultimissima generazione e tecnologia siano in grado di garantire ambienti più salubri in cui vivere e sentirsi meglio.
Bene…tutto vero, ma l’avvocato…quale benessere porta al proprio cliente?
La risposta più ovvia e scontata ma anche più superficiale è semplice: il cliente vince la causa e tu che lo hai aiutato a raggiungere questo obiettivo gli stai offrendo benessere.
Ma è proprio così?? Si, certo, quel momento può essere un momento di soddisfazione perché un soggetto terzo (Giudice), a ciò deputato, ha ritenuto ammissibili e degne di accoglimento le tue domane. Ma si tratta di benessere? Non lo so ed anzi, francamente, non lo credo…pensiamo agli anni di durata della causa, alle ansie, alle insofferenze, alle tensioni, magari anche ai timori ed alle paure…insomma il trascinarsi di una lite travalica il sentimento di benessere finale.
Ma allora un avvocato può dare benessere al proprio cliente?
Ebbene ripensandoci con maggiore attenzione e profondità di pensiero posso dire di sì: anche l’avvocato può essere portatore di benessere e parliamo del benessere vero nel significato letterale della parola, ovvero lo stare bene e non l’effimero benessere economico.
Qui di seguito riporto una serie di esempi utili a chiarire le conclusioni alle quali sono giunto con le mie riflessioni.
Quando la mia amica e collega di studio avv. Giorgia Colombo, appassionata ed esperta di diritto dell’arte, aiuta un artista a stipulare contratti per la vendita delle proprie opere o aiuta un cliente nella scelta e nell’acquisto di un’opera d’arte che, magari, da tempo desiderava…induce benessere nei clienti, perché li aiuta a realizzare i loro sogni.
Quando una giovane coppia si presenta in ufficio per farci esaminare un contratto preliminare di compravendita relativa alla loro prima casa per modulare le clausole sulla base delle loro esigenze, possibilità ed aspettative e, soprattutto per evitare l’insorgenza di possibili liti future, creiamo benessere: diamo ai due giovani dell’esempio serenità e li aiutiamo a porre le basi di quello che sarà una nuova famiglia, nuove vite.
Per me, appassionato di sport, aiutare un giovane atleta a stipulare un contratto con la propria squadra di appartenenza e studiare con lui le varie clausole e vedere il ragazzo crescere ed affermarsi fino, magari, a diventare anche professionista, ecco un altro esempio in cui l’avvocato può essere portatore di benessere.
E più ci penso e maggiormente ne trovo: l’assistenza che diamo ai clienti per aiutare gli stessi a partecipare alle aste giudiziarie realizzando così discreti affari o comprando immobili che non sarebbero stati alla loro portata.
Ma non intendo tediare alcuno e concludo con un ultimo ma lampante esempio, tra l’altro, riguardante una materia di strettissima attualità.
In queste settimane siamo stati contattati molte volte e con sempre maggiore frequenza sia da privati che da imprese e amministratori di condomini per dare assistenza nel disbrigo delle pratiche riguardanti la complessa materia del famosissimo ormai eco bonus 110%.
Anche questa materia ci ha consentito e ci sta consentendo di dare benessere ai nostri assistiti ai quali offriamo consulenza spiegando le norme, cercando eventuali soggetti seri interessati ad acquistare il credito di imposta in modo da poter accedere ed eseguire i lavori a costo zero o comunque con costi irrisori rispetto alla globalità degli importi in gioco, cercando i tecnici per le operazioni di asseverazione e se necessario anche le imprese esecutrici delle opere.
In estrema sintesi, quindi, aiutiamo i nostri clienti a ristrutturare radicalmente la propria casa adeguandola ai tempi facendo in modo che la stessa aumenti di valore e sia meno onerosa da mantenere a fronte dell’abbattimento dei consumi di energia elettrica e gas (in questo caso quindi maggiore benessere anche economico…), ma addirittura meno inquinante perché meno energivora e produttrice di minori emissioni nocive, conseguentemente, addirittura portando un benessere dell’intera collettività.
Ebbene tra qualche anno quando mi capiterà di passare davanti ad uno di questi immobili che, grazie anche alla nostra consulenza, ha trovato nuova vita ed appare svecchiato, ringiovanito, dotato della tecnologia più moderna, si potrà dire che ci sarà stato benessere non solo per il cliente per i motivi già prima accennati ma anche per l’avvocato che potrà, finalmente, dire senza remore e/o imbarazzi un sincero e sentito: ARRIVEDERCI”.
Avv. Corrado Demolli

 

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